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DISTURBO OSSESSIVO COMPULSILVO

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Il disturbo ossessivo compulsivo si caratterizza per la presenza di ossessioni, compulsioni o entrambe. Le ossessioni sono pensieri, stimoli o immagini ricorrenti e persistenti, vissuti come intrusivi. Le compulsioni sono invece dei comportamenti, o azioni mentali, ripetitivi che vengono messi in atto volontariamente e rigidamente dal soggetto per tentare di reprimere le ossessioni, Allo scopo di ridurre l’ansia e la tensione (Burgy, 2005). Essi costituiscono dei veri e propri rituali che causano disagio e compromissione significativa nella persona, interferendo con il normale svolgimento della vita (DSM-5). La difficoltà è a carico del controllo inibitorio e della flessibilità cognitiva (Menzies et al., 2008), che spesso porta la persona ad una difficoltà di pianificare e organizzare anche le più semplici attività della routine quotidiana, a causa del tempo perso per le compulsioni. I principali sottotipi di DOC sono (Pedrick et al., 2011):
Controllo: le persone controllano ripetutamente di aver chiuso porte, finestre, auto. Tendono a ricontrollare molto spesso i loro lavori, compiti e il loro stato di salute.
Pensieri preoccupanti: l’ossessione eÌ€ quella di poter causare danno ad altri o a sè stessi, di mettere in atto comportamenti violenti, sessuali o moralmente inaccettabili. Al fine di ridurre tali possibilità la persona si mette a contare, a ripetere parole, a toccare cose, ma anche a rivedere mentalmente situazioni angoscianti per tentare di rassicurarsi.
Lavaggio e pulizia: la persona lava di continuo le mani, tentando di calmare la paura irrazionale riguardante la possibile contaminazione dovuta a germi, batteri e sostanze estranee e facendo docce, senza ovviamente trascurare la pulizia degli ambienti che frequentano.
Accumulo: le persone tende a accumulare/collezionare cose che la maggior parte della gente considererebbe spazzatura.

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IL TRATTAMENTO

La terapia cognitivo comportamentale è considerata il trattamento per eccellenza del Disturbo ossessivo-compulsivo. Il paziente svolge un percorso di gestione dell’ansia attraverso la psicoeducazione, in percorsi guidati vengono fornite al paziente nuove modalitaÌ€ di lettura dei suoi pensieri e dei suoi stati d’animo successivamente attraverso l’esposizione e prevenzione della risposta viene esposto a stimoli ansiosi, in modo da potersi confrontare con le paure temute nei differenti contesti, solitamente partendo dal meno fastidioso e procedendo verso il più spaventoso. Si prosegue con eliminazione delle componenti di controllo e con la ristrutturazione cognitiva.

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