Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA)
I Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) rientrano nei disturbi del neuro-sviluppo e coinvolgono in maniera persistente le abilità di lettura, scrittura e calcolo.
Si tratta di difficoltà molto frequenti, con una prevalenza che oscilla tra il 2,5 e i 3,5% della popolazione in età evolutiva (Consensus Conference ISS 2011) che possono avere importanti ripercussioni sull'immagine di sé e sul senso di autoefficacia nonché sulla motivazione all'apprendimento e sul vissuto scolastico del bambino.
PERCORSO DIAGNOSTICO E PRINCIPALI CARATTERISTICHE
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I DSA vengono diagnosticati quando i risultati ottenuti dal soggetto in test standardizzati di lettura, scrittura e calcolo risultano significativamente al di sotto di quanto atteso in base all'età, al grado di scolarizzazione e al livello di intelligenza.
Sulla base delle competenze coinvolte i DSA si distinguono in dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia, le quali possono presentarsi singolarmente o, più di frequente, contemporaneamente nello stesso bambino.
Ciascuna condizione presenta caratteristiche specifiche.
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Dislessia: compromissione della lettura sia nell'accuratezza (errori nella lettura delle parole) che nella velocità (la lettura è lenta e faticosa). Inoltre può essere compromessa anche la capacità di comprensione del significato di ciò che viene letto.
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Disortografia: coinvolge in maniera specifica la scrittura con difficoltà nelle competenze ortografiche (lettere e/o sillabe vengono omesse o aggiunte, si verificano scambi di grafemi, separazioni e/o fusioni illegali nella scrittura delle parole, errori ortografici che coinvolgono le doppie, gli accenti, l'uso dell'h).
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Disgrafia: coinvolge la scrittura dal punto di vista della forma (grafia) e non del contenuto impendendo la riproduzione corretta dei segni grafici e numerici. La scrittura appare illeggibile e risulta particolarmente faticosa per il bambino rendendolo spesso molto lento nell'esecuzione.
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Discalculia: compromissione che interessa l'abilità di calcolo sia negli aspetti di comprensione numerica (difficoltà a comprendere la relazione tra numero e quantità, a leggere e scrivere i numeri e a contare alla rovescia) che in quelli legati alle procedure (lentezza nei calcoli, confusione dei segni aritmetici, difficoltà nella memorizzazione dei fatti numerici e delle tabelline).
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Non è possibile effettuare una diagnosi di dislessia, disortografia e disgrafia prima della fine della seconda classe della scuola primaria, mentre per una diagnosi di discalculia bisogna attendere il termine della terza classe della scuola primaria, sebbene alcuni indicatori di rischio emergono anche in precedenza. su di sé.
IL TRATTAMENTO
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La legge italiana 170/2010 prevede che si possa applicare un Piano Didattico Personalizzato (PDP) per favorire e sostenere l'apprendimento dell'alunno, consentendogli di utilizzare strumenti compensativi (computer - calcolatrice - formulari o schede di regole) e misure dispensative (evitare di leggere a voce alta, di imparare a memore le tabelline, la scrittura in corsivo).
L'intervento prevede percorsi individualizzati di potenziamento delle specifiche difficoltà riportate oltre alla condivisione di strategie efficaci di studio e di organizzazione dei compiti a casa. Fondamentale però è anche il lavoro sugli aspetti affettivo-emotivi aiutando il bambino, attraverso gratificazioni e feedback positivi rispetto all'impegno, a riconquistare fiducia nelle proprie capacità e a modificare le credenze negative che ha su di sé.