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Ansia

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I disturbi d’ansia sono un insieme di disturbi in cui è presente una eccessiva paura o ansia che determina evitamento o esagerata richiesta di rassicurazioni. La paura è la risposta emotiva collegata ad una minaccia imminente reale o percepita, mentre l’ansia è legata all’anticipazione di una minaccia futura. La minaccia percepita può essere esterna (ad es. una situazione sociale come il parlare in pubblico) interna (ad es. sensazioni interne come nel disturbo di panico) o non ben identificabili (come nel disturbo d’ansia generalizzata).

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1. DISTURBO D'ANSIA SOCIALE

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L’ansia sociale è un disturbo caratterizzato da paura molto intensa che riguarda una o più situazioni sociali ben definite (ad es. parlare in pubblico, mangiare in pubblico etc.). Spesso le cause della fobia sociale riguardano comportamenti appresi (ad es. avere sperimentato situazioni pubbliche umilianti, essere stato oggetto di aggressione etc.) oltre a pensieri disfunzionali relativi a se stessi e agli altri. è necessario che la reazione fobica sia presente da diverso tempo (almeno sei mesi), sia intensa e sproporzionata. Inoltre il disturbo deve provocare un significativo peggioramento del funzionamento del soggetto (ad es. attraverso comportamenti di evitamento) e della sua qualità di vita.

 

IL TRATTAMENTO

Per quel che riguarda le psicoterapie, ad oggi hanno mostrato buoni risultati le terapie cognitivo-comportamentali (Stein, 2008). La terapia utilizza la ristrutturazione cognitiva con la quale vengono identificati pensieri automatici disfunzionali del paziente, l’esposizione graduale all’evento temuto, la mindfulness che riduce la reazione emotiva.

ANSIA sociale
ATTACCO DI panico
attacco di panico
attacco di panico

2. DISTURBO DA ATTACCO DI PANICO

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L’attacco di panico è un evento caratterizzato da un’ansia molto intensa, tachicardia, fiato corto e paura di morire o di impazzire. Può presentarsi in qualsiasi momento e spesso è
associato a periodi di forte stress e stanchezza. Quando gli attacchi di panico si presentano frequentemente in un breve lasso di tempo allora si parla di disturbo di panico. Gli attacchi di panico sono stati di ansia molto forte, che insorgono per lo più inaspettatamente e che provocano intensa paura di perdere il controllo, di impazzire o di morire. Durante gli attacchi sono presenti numerosi sintomi fisici che allarmano il soggetto, come fatica a respirare con senso di oppressione toracica, dolore al petto, tachicardia e vertigini. I sintomi dell’attacco di panico riguardano sia aspetti psichici che fisici:
• paura di perdere il controllo
• sudorazione intensa
• palpitazioni
• tremori
• sensazione di soffocamento
• dolore al petto
• senso di sbandamento e vertigini
• nausea
• brividi
• formicolii o sensazioni di intorpidimento agli arti Le principali cause di un attacco di panico possono essere:
• lutti
• malattie gravi
• cambiamenti importanti nella vita (matrimonio, lavoro, separazioni)
• periodi di iperlavoro o di scarso riposo
• situazioni relazionali conflittuali
• cambiamenti di ruolo (ad es. il pensionamento)
• traumi
• problematiche finanziarie

 

Attacco di panico con agorafobia
Una delle conseguenze degli attacchi di panico può essere lo sviluppo di agorafobia.
Nonostante l’etimologia suggerisca che l’agorafobia sia la paura degli spazi aperti (dal greco αγορά: piazza e φοβία: paura) in realtà il termine è utilizzato per descrivere la paura collegata a diversi luoghi. Nello specifico con il termine agorafobia intendiamo la paura:
• ad usare trasporti pubblici (treni, autobus, taxi etc.)
• degli spazi aperti (centri commerciali, ponti etc.)
• degli spazi chiusi (negozi, cinema etc.)
• dello stare in fila o in mezzo ad una folla
• di stare da solo fuori casa

In genere è possibile che il disturbo di panico si associ all’agorafobia. Spesso infatti la paura di avere degli attacchi in contesti pubblici porta le persone ad evitare determinate situazioni o contesti. L’evitamento però rinforza la paura e la alimenta, portando così allo sviluppo dell’agorafobia.

 

IL TRATTAMENTO

Il primo passo fondamentale è comunque quello di accettare di avere un problema e di farsi aiutare. Difficilmente questi disturbi, per quanto non gravi, possono essere curati da soli. La terapia utilizza la ristrutturazione cognitiva con la quale vengono identificati pensieri automatici disfunzionali del paziente, l’esposizione graduale all’evento temuto, la mindfulness che riduce la reazione emotiva.

3. AGORAFOBIA

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Il DSM 5 definisce l’agorafobia come marcata paura o ansia in due (o più) delle seguenti situazioni: Mezzi pubblici (automobili, autobus, treni, navi, aerei); Spazi aperti (parcheggi, mercati, ponti) Luoghi chiusi (negozi, teatri, cinema) Stare tra la folla Stare fuori di casa L’individuo prova paura o evita queste situazioni al pensiero che potrebbe essere difficile fuggire o potrebbe non essere disponibile aiuto in caso di sintomi tipo panico o altri sintomi invalidanti o imbarazzanti). Le situazioni agorafobiche provocano quasi sempre paura o ansia e sono attivamente evitate. La paura, l’ansia o l’evitamento sono persistenti, di solito della durata di 6 mesi o più e causano disagio clinicamente significativo o menomazione nel funzionamento sociale, lavorativo o di altre importanti aree di vita.

 

IL TRATTAMENTO

Il primo passo fondamentale è comunque quello di accettare di avere un problema e di farsi aiutare. Difficilmente questi disturbi, per quanto non gravi, possono essere curati da soli. ). La terapia utilizza la ristrutturazione cognitiva con la quale vengono identificati pensieri automatici disfunzionali del paziente, l’esposizione graduale all’evento temuto, la mindfulness che riduce la reazione emotiva.

agorafobia
ipocondria

4. IPOCONDRIA

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La persona ipocondriaca sperimenta un forte disagio perché vive nella paura di ammalarsi oppure nella paura di avere malattie gravi o di morire. L’ipocondriaco si preoccupa sia delle normali funzioni corporee (quali il battito cardiaco, la peristalsi o la sudorazione) sia delle alterazioni fisiche di lieve entità (come ad esempio il raffreddore o un colpo di tosse), è molto attento a ogni piccolo cambiamento somatico e tiene costantemente sotto controllo il proprio fisico, cercando di continuo in maniera attiva la presenza di eventuali segni di malattia.
Per questo motivo chi soffre di ipocondria chiede di frequente ripetuti test diagnostici e visite mediche. L’esito favorevole delle indagini non riduce, tuttavia, la sua preoccupazione e non riesce a rassicurarla.

 

IL TRATTAMENTO

Il primo passo fondamentale è comunque quello di accettare di avere un problema e di farsi aiutare. Difficilmente questi disturbi, per quanto non gravi, possono essere curati da soli. ). La terapia utilizza la ristrutturazione cognitiva con la quale vengono identificati pensieri automatici disfunzionali del paziente, l’esposizione graduale all’evento temuto, la mindfulness che riduce la reazione emotiva.

5. DISTURBO D'ANSIA GENERALIZZATA

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Chi soffre di disturbo d’ansia generalizzata tende ad essere costantemente in allerta, a preoccuparsi eccessivamente per qualsiasi cosa, evidenziando nel tempo una riduzione significativa della qualità di vita. I sintomi ansiosi tendono ad essere presenti per tutta la giornata, per tutti i giorni, e le preoccupazioni riguardano temi della vita quotidiana del paziente come la famiglia, la situazione economica, il lavoro e la salute personale I sintomi ricorrenti sono:
• Palpitazioni o battito cardiaco accelerato;
• sudorazione;
• tremore o agitazione;
• secchezza delle fauci (non dovuta a farmaci o disidratazione)
Sintomi che interessano torace e addome
• Difficoltà a respirare;
• sensazione di soffocamento;
• dolore o fastidio al torace;
• nausea o dolore addominale (come agitazione allo stomaco).
• Sensazione di vertigini,
• instabilità,
• svenimento o stordimento;
• la sensazione di perdere il controllo, di “impazzire” o di svenire;
• paura di morire.
• Vampate di calore o brividi di freddo;
• sensazioni di intorpidimento o formicolio;
• tensione muscolare o dolori e dolori;
• irrequietezza e incapacità di rilassarsi;
• sentirsi tesi, nervosi o mentalmente tesi;
• una sensazione di nodo alla gola o difficoltà a deglutire

 

IL TRATTAMENTO

Il primo passo fondamentale è comunque quello di accettare di avere un problema e di farsi aiutare. Difficilmente questi disturbi, per quanto non gravi, possono essere curati da soli. La terapia utilizza la ristrutturazione cognitiva con la quale vengono identificati pensieri automatici disfunzionali del paziente, l’esposizione graduale all’evento temuto, la mindfulness che riduce la reazione emotiva.

ansia generalizzata
ansia
ansia stress lavorativo

6. ANSIA DA STRESS LAVORATIVO

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L’ansia da stress lavorativo è una forma di distress, ovvero uno stato di tensione prolungato, intensa e costante, che causa una sofferenza psico-fisica. Emerge come paura, ansia, insicurezza, timore di perdere il controllo di noi e di ciò che ci circonda ed è caratterizzato dalla comparsa di sintomi fisici, psichici e cognitivi. Da un punto di vista fisico possono comparire disturbi della pelle, intestinali, gastrici, inappetenza o alimentazione disordinata, insonnia, stanchezza generalizzata, tensione muscolare, mal di testa. A livello psicologico, calo di autostima, perdita di fiducia nelle proprie capacità, distacco, disinteresse e insoddisfazione, senso di impotenza, di frustrazione, fallimento, perdita di interesse, isolamento, chiusura, ansia, attacchi di panico, sbalzi umorali.

 

IL TRATTAMENTO

Il primo passo fondamentale è comunque quello di accettare di avere un problema e di farsi aiutare. Difficilmente questi disturbi, per quanto non gravi, possono essere curati da soli. La terapia utilizza la ristrutturazione cognitiva con la quale vengono identificati pensieri
automatici disfunzionali del paziente, l’esposizione graduale all’evento temuto, la mindfulness che riduce la reazione emotiva.

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Fiorire La Mente

Studio di Psicologia dell'Infanzia, dell'Adolescenza e dell'Età Adulta

Via Fundania 1, 02100 Rieti (RI)

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